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Le origini della sifilide
La sifilide è una delle tante malattie sessualmente trasmissibile causata da un battere particolare denominato “Traponema Pallidum”. Questa malattia compare negli annali medici nei primi del 1500 in seguito ai molteplici sbarchi degli europei in America. Ha avuto parecchi cicli di evoluzione e involuzione, infatti si è intensificata verso la fine del XIX secolo, e dopo la prima e la seconda guerra mondiale, dove le condizioni igenico sanitarie erano molto precarie. È facile capire come ai giorni nostri questo fenomeno si intensifichi nei paesi in via di sviluppo, tuttavia è presente anche nel vecchio continente. Non è una malattia da sottovalutare, infatti è la malattia sessualmente trasmissibile che causa più mortalità dopo l’AIDS.
Che cos’è la sifilide
La sifilide è un’infezione che provoca ulcere e ferite sull’apparato genitale diventando direttamente il veicolo per la trasmissione dell’AIDS. La malattia ha diverse fasi che si susseguono in assenza di un adeguata terapia antibiotica. Se non contrastata in tempo può portare al collasso del sistema nervoso e alla successiva morte. Oggi giorno fortunatamente è una malattia curabile. Vediamo ora quali sono gli stadi progressivi:
Stadio di sifilide primaria
Tra la contrazione del battere e l’insorgere della prima sintomatologia passa un periodo di incubazione che può andare dai 10 ai 90 giorni, e i primi sintomi non sono altro che la comparsa di una prima ferita chiamata sifiloma, tondeggiante e indolore che può guarire se curata in un periodo che va dalle 3 alle 6 settimane, se non curata degenera nello stadio di sifilide secondaria.
Stadio di sifilide secondaria
Si vede quando l’insorgere di ferite diventa più consistente sotto forma di eruzioni cutanee, sempre indolori e senza prurito. Possono scomparire dopo alcune settimane anche senza trattamento e scaturire febbre, mal di gola e mal di testa. Se non curata può degenerare nella sifilide terziaria o avanzata.
Stadio di sifilide terziaria
Si capisce come sia una malattia subdola, perché anche se i sintomi delle varie fasi spariscono la persona è ancora malata. Nella fase terziaria avvengono i primi danni agli organi interni appartenenti al sistema nervoso come il cervello, gli occhi, ma anche agi organi appartenenti all’apparato cardiovascolare. A questo punto si possono avere anche paralisi muscolari, insorgere di demenza e può portare seriamente alla morte.
Stadio di sifilide congenita
Talvolta la sifilide può essere contratta anche congenitamente se la madre ne è affetta, anche se l’ha contratta entro i 4 anni precedenti alla gravidanza. I sintomi compaiono successivamente al momento della nascita compromettendo lo sviluppo del nascituro. In tal caso va diagnosticata durante il parto.
Come avviene la trasmissione della sifilide
Semplicemente la trasmissione della sifilide avviene tramite il sangue delle ferite formatesi sull’apparato genitale durante i rapporti sessuali ma anche da rapporti rettali e orali, sempre da parte di un individuo infetto nei confronti di uno sano. Può essere trasmessa anche se non si sa di essere infetti. Viceversa la trasmissione non avviene tramite contatto o utilizzo di oggetti usati da individui infetti.
Prevenzione della sifilide

Diagnosi della sifilide
La diagnosi avviene analizzando al microscopio ottico le cellule prelevate dalle escoriazioni cutanee tipiche della malattia. Non solo, ma si può diagnosticare la patologia anche con una semplice analisi del sangue, anche perché gli anticorpi saranno presenti anche nella fase precoce dell’infezione. I tipi di test sono molteplici e vanno da quelli non specifici come il Venereal Disease Research Laboratory (VDRL), il Rapid Plasma Reagin (RPR), e quelli specifici come il Fluorescent Treponemal Antibody Absorbed /FTA-ABS) e il Treponemal Pallidum Particle Agglitination (TP-PA). Bisogna porre particolare attenzione ai test non specifici perché sebbene di largo utilizzo a causa del basso costo possono dare un esito falsamente positivo, il che comporta l’obbligo di effettuare un test specifico per confermare l’esito di quello non specifico, che incide maggiormente sul costo sia delle attrezzature che sulla competenza di chi lo effettua. Questo diventa un deterrente per quei paesi in via di sviluppo o per quelli poveri dove la malattia è fortemente sviluppata. Ecco perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta mettendo a punto, grazie anche all’aiuto della banca mondiale e dell’Undp, un programma chiamato “Sexually Transmitted Diseases Diagnostics Initiative (SDI)” che prevede di effettuare dei test rapidi a basso costo.
Trattamento e prognosi della sifilide
Già dai tempi del primo dopo guerra si utilizzava la penicillina per combattere questa malattia. Naturalmente il dosaggio e il periodo di utilizzo dipende dallo stadio della patologia. L’efficienza degli antibiotici sono provati e confermati da molteplici studi da quasi un secolo di esperienza medica. Naturalmente i pazienti in cura dovranno totalmente astenersi da qualsiasi esperienza sessuale fino a completa guarigione. È consigliabile da parte dei partner sessuali della persona infetta sottoporsi ad accurati controlli, onde evitare spiacevoli sorprese. Una cosa da tenere bene a mente è che i soggetti che sono guariti da sifilide non guadagnano l’immunità da una possibile ricaduta.